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Una famiglia triestina e, sullo sfondo, la storia della città di Trieste tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Tra i protagonisti ci sono il porto franco e i Conrad, svizzeri dei Grigioni, giunti nel 1868 a Trieste per svolgervi la loro professione di caffettieri: la loro fortuna fu legata proprio alle facilitazioni portuali; ci sono la ferrovia Transalpina, il tram e l'ingegner Anton Gomzy, stiriano, arrivato a Trieste per collaborare alla costruzione della stazione di Opicina; c'è Barcola ed uno dei suoi abitanti, Antonio Stradiot, inviato durante la guerra a combattere in Galizia: la moglie e la figlia furono internate nei campi di concentramento di Wagna e Mittergraben. L'autrice ha voluto narrare le vicende della sua famiglia nella quale confluiscono, e da cui si dipartono, le storie di uomini e donne vissuti in molti paesi europei ed extraeuropei. Il libro è il racconto di questo miscuglio etnico che caratterizza molte famiglie della città.